La Banca Centrale Europea si sta apprestando ad intraprendere nuove misure volte a ridurre gli NPL posseduti dalle banche dell’Eurozona.

La vigilanza della BCE ha infatti deciso di fissare degli importi specifici per ogni banca in merito agli accantonamenti per la copertura dei crediti deteriorati posseduti.

Tale scelta rafforza la ferrea politica che Francoforte ha intrapreso da qualche anno a questa parte per incentivare la riduzione delle sofferenze presenti presso le banche europee. Infatti, nonostante i significativi progressi fatti per la riduzione dei crediti deteriorati, secondo la BCE «l’attuale livello aggregato rimane troppo alto se paragonato agli standard internazionali» e «ulteriori sforzi sono necessari».

In questa cornice, è necessario ricordare che dal 2014 ad inizio 2018 i crediti deteriorati presenti nella zona Euro sono passati da circa 1000 miliardi a 670 miliardi. Oltre il 60% di tale riduzione è avvenuta nel solo 2017. Ciò significa che, in linea generale, lo scorso anno le banche europee hanno incrementato le iniziative finalizzate allo smaltimento delle sofferenze possedute; anche se in pancia di alcuni istituti finanziari europei sono ancora presenti troppi crediti deteriorati.

In merito al sistema bancario italiano, i crediti deteriorati cha abbiamo in cassa valgono di più di quelli degli istituti inglesi e tedeschi, senza contare che le banche italiane posseggono molti meno derivati.